Territorio Sila Greca e basso jonio cosentino
Foto copertina di Antonio Aricò
DESCRIZIONE:
La Sila Greca è la parte nord orientale dell’appennino calabro; il suo territorio è caratterizzato da un’ampia eterogeneità morfologica, con un paesaggio dominato dalle montagne dell’’altopiano silano a cui si contrappone, nella zona a nord, un carosello di colline che degradano verso la pianura costiera, bagnata dal Mar Ionio. E’ attraversata dal fiume Trionto, la più grande fiumara d’Europa e da moltissimi altri piccoli corsi d’acqua, il cui regime idrico è soggetto a forti variazioni, passando dalle piene dell’ inverno all’ aridità quasi totale dell’estate. Il territorio è ricco di boschi; lungo le fiumare è facile trovare pioppi, ontani e salici, ma più significative, per quanto rare, sono le boscaglie di leccio misto a ontano. Ai limiti settentrionali, sui rilievi calcarei oltre gli 800 metri, la vegetazione diventa più povera, con la presenza di cespugli radi di rosmarino, timo ed origano. Infine dai 1000 metri in su, si estende una fascia di caducifoglie xerofile dove quercia e castagno, si alternano a cespugli di erica e ginestra. Nelle zone collinari e nelle pianure, la coltura più antica e diffusa è l’olivo, che si trova sia in forma pura, in estesi boschi di piante secolari , sia in forma mista a viti, fichi, agrumi e altri alberi da frutta, il territorio è ricco anche di funghi tra cui spicca il porcino ( sillo) e di essenze officinali, la principale delle quali è la Liquirizia.
DA VISITARE:
I monti, i paesaggi mozzafiato, i corsi d’acqua e i boschi variegati della Sila Greca meritano senza dubbio di essere visitati, iniziando dall’ escursione sul Monte Paleparto il più alto del territorio,, da cui è possibile godere di un panorama molto esteso, che va dal Pollino a Punta Alice, su parte della Piana di Sibari e naturalmente sulla stessa Sila Greca. Da evidenziare la riserva naturalistica de “I Giganti di Cozzo del Pesco”, con i suoi oltre 100 castagni secolari di enormi dimensioni; un’oasi di pace e colori, soprattutto nella stagione autunnale, dove è possibile respirare un clima surreale.
A Pietrapaola molto caratteristica è la “Grotta del Principe” situata nella roccia sovrastante l’entrata del paese in cui sono stati scavati dei gradini di accesso; ai quattro lati della grotta principale ci sono delle colonnine con bellissimi capitelli e disegni diversi l’uno dall’altro che rappresentano un singolare esempio di arte rupestre. Attraversando le vie del paese si possono notare costruzioni di epoca medievale come l’Arco di San Demetrio.
Da non perdere Rossano, località prestigiosa che conserva molte opere antiche risalenti soprattutto all’epoca dei Greci colonizzatori, tra cui:
la Cattedrale di Maria Santissima Achiropita, al cui interno si trova il dipinto della Madonna e il famoso “Codex Purpureus Rossanensis“, evangeliario greco del V-VI, vergato con caratteri onciali in oro e argento, su pregiatissima pergamena color porpora; l’ Oratorio di S. Marco, che è il monumento più’ antico della città e rappresenta una delle chiese bizantine meglio conservate d’Italia; la Chiesa di S. Bernardino, in stile tardo-gotico, prima Chiesa cattolica del luogo.
Da visitare a Rossano è anche la fabbrica dell’ Amarelli con il suo Museo della liquirizia, l’unico in Italia ad esporre al suo interno gli attrezzi utilizzati nella lavorazione, nella commercializzazione e nell’estrazione della radice da cui si ricava quella che è riconosciuta come la migliore liquirizia al mondo.
Longobucco presenta monumenti e costruzioni di grande importanza storica, tra cui Palazzo Citino e la sua affascinante facciata con le caratteristiche “Maschere”, Palazzo Mazza, Palazzo De Capua-Forciniti, con il suo ampio arco e la Chiesa Matrice, risalente al 1700, con affreschi e argenteria sacra originale dell’epoca , al cui ingresso si può ammirare un portone in bronzo, icona della madonnina nera.
Tipica e di antichissima origine, è l’ arte della tessitura e dei ricami; infatti, questo paese è uno dei pochi in Italia, in cui è possibile visitare antiche botteghe artigiane, nelle quali si continua a lavorare su tradizionali telai a mano, conservando le antiche tecniche e dove vengono realizzati coperte, tappeti, asciugamani, tovaglie e arazzi. Inoltre, presso l’ex convento dei francescani, un edificio risalente al 1615, vi è una mostra permanente dedicata all’artigianato e agli antichi mestieri, tra cui troviamo i pastori, i segantini, i mannisi della Sila, i carbonai, i mulattieri, i calzolai, i barilai, i fabbri, gli stagnini, i seggiolai, i mugnai e tanti altri. Un percorso che fa ritornare ad epoche ormai lontane dove i ritmi erano più lenti ma pensati a misura d’uomo. A Paludi, si può visitare il sito archeologico di Castiglione che costituisce una delle più importanti e meglio conservate testimonianze di architettura militare della Magna Grecia.
A Bocchigliero, di grande rilevanza è senza dubbio la Riserva naturale Giumenta-San Salvatore, una riserva biogenetica con flora e fauna tipici del luogo. Nel paese sono presenti anche alcuni importanti monumenti come il Duomo Matriarcale, la chiesa di San Francesco, recentemente restaurata che conserva un interessante altare barocco in legno, la chiesa di San Leonardo del 1600 e la Chiesa della Riforma (o Santuario della Madonna da Jesu), conosciuta come Madonna delle nevi, del 1300. A Campana, nel centro del paese vi è un gruppo scultoreo dedicato ad Aldo Moro e alle vittime della strage di via Fani, opera dello scultore Cesare Baccelli. Il paese offre ai visitatori molti siti di interesse storico-turistico, tra i quali spicca il famoso monolita “ELEFANTE DI CAMPANA“. Caratteristica è Scala Coeli, che mantiene ancora l’originale struttura urbana medievale con strade strette e aggrovigliate e in cui sono ancora visibili le quattro porte, che in passato, servivano d’ingresso al paese: Porta Balzo, Porta Piano, Porta Frischia e Porta Portello. Nella parte antica del paese sorge palazzo Maiorano conosciuto come il “Castello”.